Attività: autista di autobus
Residenza: Treviso
Quando hai capito che quello del trasporto sarebbe stato il tuo lavoro, il tuo mondo?
Quando ero in quinta elementare la maestra ci chiedeva cosa avremmo voluto fare da grandi. Io rispondevo sempre che il mio sogno era di diventare conducente di autobus. E così è stato. Ho sempre avuto una grande passione per i viaggi in pullman e in corriera, tanto che prima dei 21 anni avevo già seguito i corsi di teoria e, non appena ho avuto l’età giusta per fare anche l’esame di guida, ho preso la patente D. Oggi sono conducente di linea urbana a Treviso, per l’azienda Mobilità di Marca, e quando occorre, faccio anche qualche corsa extraurbana.
Perché hai deciso di partecipare al Sabo Rosa?
Mi ha candidata una collega e quando me ne ha parlato sono stata molto contenta, perché ho sempre seguito questa iniziativa. Ho pensato che sarebbe il coronamento di una bella carriera, visto che fra poco più di un anno vado in pensione.
Quali sono i lati positivi del tuo lavoro e quelli che vorresti cambiare?
Mi piace ancora moltissimo questo lavoro, perché mi permette di stare in mezzo alle persone, e lo faccio con molta passione, offrendomi anche di coprire i turni di colleghi malati. Purtroppo dopo il Covid ho notato un cambiamento in negativo nel rapporto fra i passeggeri e l’autista. Una volta salivano, ci si salutava, si facevano anche due chiacchiere veloci. Oggi salgono a testa bassa, non salutano più. È cambiato il modo di interagire e non è più così piacevole.