Attività: autista di camion
Residenza: Castione della Presolana (BG)
Quando hai capito che quello del trasporto sarebbe stato il tuo lavoro, il tuo mondo?
Quando mi sono trasferita a Livigno lavoravo come macchinista sugli impianti sciistici a fune. La patente del camion è arrivata solo un paio d’anni dopo, quasi per scommessa con un mio amico. Tra una stagione e l’altra ho iniziato a fare la raccolta del latte nelle stalle, servendomi di un camion a tre assi con la cisterna. Dopo un anno mi sono decisa a prendere anche la patente del rimorchio e cambiare definitivamente lavoro. In seguito ho conseguito anche l’ADR (patente per il trasporto di merci pericolose). Ho iniziato subito a guidare l’autotreno e non l’ho più lasciato. Ora guido un centinato, parto da Bormio con il carico di bottiglie di acqua minerale e giro in tutta Italia. Il ritorno è sempre diverso, si carica paglia, fieno, mattoni, bobine… dipende un po’ dalle zone in cui ci si trova. A volte capitano anche viaggi in Francia e Svizzera.
La passione, senza dubbio, c’è sempre stata, poi è cresciuta col tempo, quando ho iniziato a fare i viaggi lunghi e a passare più notti fuori. Piano piano mi sono avvicinata allo stile olandese (ndr: un modo di colorare e allestire i camion) e ho cominciato a frequentare anche i raduni.
Perché hai deciso di partecipare al Sabo Rosa?
Sono stati i miei colleghi a spingermi a partecipare e sono stata subito d’accordo. Mi piace l’idea di dar voce al mondo femminile.
Quali sono i lati positivi del tuo lavoro e quelli che vorresti cambiare?
Adoro il mio lavoro, la sensazione di libertà che si prova e tutti i posti bellissimi che si vedono. Certo quando ti trovi a percorrere il passo del Foscagno alle 4 di mattina mentre nevica, c’è il vento, 20 gradi sottozero e bisogna fermarsi a lato della strada a mettere le catene, non è poi così divertente, ma è comunque sempre una sfida e quando porti a termine la missione, la soddisfazione che ti resta è impagabile.