Sabo Rosa 2019, Alessandra Lucaroni vince la decima edizione ed è la Camionista dell’Anno

Si chiama Alessandra Lucaroni, e vive a Monterotondo, in provincia di Roma, la vincitrice della decima edizione del premio Sabo Rosa, dedicato, nella ricorrenza dell’Otto Marzo, alle donne che lavorano nella filiera del trasporto pesante: dalla guida alla logistica, passando per le officine e i ricambisti. Alessandra Lucaroni gestisce a Fiano Romano l’officina di famiglia “Ormia”, specializzata nei mezzi Scania, che è nota nell’ambiente come “L’Officina delle Donne”. Il Sabo Rosa è uno speciale ammortizzatore in edizione limitatissima poiché creato appositamente una volta all’anno. A scegliere la vincitrice, sulla base delle candidature pervenute attraverso il Web, e in seguito a una votazione online, è stata una giuria composta dalle dipendenti del main sponsor dell’iniziativa, il Roberto Nuti Group che ha la sua sede centrale a Castel Guelfo, da oltre mezzo secolo leader nel settore dei veicoli industriali con i ricambi a marchio Sabo.

“Questo premio lo voglio dedicare a mio padre che ha fondato l’officina di cui oggi sono titolare e che mi ha trasmesso l’amore per la meccanica, fidandosi di me, dei miei progetti e dei miei ideali – racconta Alessandra Lucaroni -. Fin da bambina sono stata il ‘maschiaccio’ di casa e sono cresciuta accanto a mio padre che riparava mezzi dell’esercito, e da li è sbocciato l’amore. Mi ricordo ancora l’emozione fortissima che provavo quando mi faceva salire sui carri armati”. Una predestinazione, quella della Camionista dell’Anno 2019, che l’ha portata a confrontarsi con un ambiente solitamente considerato per soli uomini, in cui però con tenacia e dedizione, si è ricavata uno spazio oggi riconosciuto e apprezzato. “Si deve partire con l’idea che non esistono lavori da uomini o da donne, e che nel lavoro contano solo la passione, l’impegno e il cuore che uno mette in ciò che fa – spiega Lucaroni con orgoglio -. È chiaro che all’inizio è complicato farsi rispettare, e occorre metterci un carattere forte e magari fare il doppio della fatica per essere accettate. Una volta abbattuti i muri, però, e si riesce a mostrare quanto si vale, lo scetticismo finisce e ci si trova in un mondo appassionato di meccanica in cui è facile farsi ascoltare perché si conosce la materia e si sa quello che si dice. Oggi i camionisti ci chiamano e dicono ‘pensaci tu, mi fido di te’. È il miglior complimento possibile”. Una vittoria che passa anche dalla soddisfazione di aver creato l’Officina delle Donne, con l’assunzione di un meccanico donna, prima officina in Italia, per la riparazione dei mezzi pesanti. “Farcela in questo lavoro non significa omologarsi agli uomini, anzi dobbiamo rivendicare con forza la nostra diversità, che è un valore aggiunto – commenta Alessandra Lucaroni -. Lo scorso anno abbiamo assunto un meccanico donna e in squadra ci sono anche due magazziniere che masticano meccanica ogni giorno. Quando sono arrivate tutti le guardavano come fossero aliene ma oggi sono una colonna portante dell’officina e questa è la nostra più grande vittoria”. Una vita lavorativa impegnativa e piena di soddisfazioni che Alessandra Lucaroni divide equamente con quella famigliare. “Io sono mamma di tre figli maschi di 27,18 e 16 anni – racconta scherzando Lucaroni -, quindi sono circondata da uomini ovunque, che però tengo a bada senza troppi problemi. Per conciliare famiglia e lavoro occorrono tanto amore e tanta pazienza, e soprattutto correre sempre, perché la casa e l’officina richiedono tempo e attenzioni. I miei figli hanno accettato di buon grado il mio ruolo e spero di vedere almeno uno di loro in officina accanto a me, per poter passare le consegne alla terza generazione, perché vorrei che il sogno di mio padre possa proseguire ancora nel tempo”.

A consegnare il riconoscimento è stata Elisabetta Nuti, direttore finanziario del Roberto Nuti Group e presidente della giuria. “Per la decima edizione dal Sabo Rosa la giuria ha deciso di premiare la tenacia e l’imprenditorialità di Alessandra Lucaroni, capace di raccogliere il testimone dell’azienda di famiglia dalle mani del padre e di portare la propria officina a un traguardo impensabile anche solo dieci anni fa”, ha sottolineato Elisabetta Nuti. “Il Sabo Rosa di quest’anno ci ha permesso di raccontare una passione, quella per la meccanica e i mezzi pesanti, nata, possiamo dirlo, letteralmente fra le braccia di un padre. Ed è bello immaginare la soddisfazione del papà di Alessandra, nel saperla realizzata in ciò che sempre ha amato – ha concluso Elisabetta Nuti -, senza dimenticare il valore della famiglia e degli affetti”.

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