L’ammortizzatore: a cosa serve e com’è fatto

A cosa serve?

L’ammortizzatore è un dispositivo per attutire urti e vibrazioni. Principalmente serve per controllare e smorzare le oscillazioni della sospensione del veicolo: in questo modo è possibile modulare e modificare il lavoro, il movimento elastico della sospensione, contribuendo in modo determinante a rendere sicura e confortevole la marcia del veicolo.

Esistono molte tipologie di ammortizzatori. Quelli maggiormente utilizzati sono di tipo telescopico e idraulico. Fra gli altri tipi si segnalano gli ammortizzatori pneumatici, gestiti da centraline elettroniche per una gestione del confort durante la guida.

Come è fatto?

Generalmente un ammortizzatore è realizzato da: tre tubi coassiali, un’asta cromata, un pistone con pacco lamellare, una valvola compensatrice di fondo, una guida per l’asta cromata (o stelo), guarnizioni interne di tenuta olio, estremità di ancoraggio.
L’ammortizzatore è chiamato a smorzare la forza elastica del movimento della sospensione, per ottenere questo dobbiamo sfruttare la forza di attrito tra il pistone e l’olio.
Nella parte interna, l’ammortizzatore è costituito da un tubo chiamato «cilindro» in cui vi scorre l’asta cromata (o stelo), nella cui estremità e fissato il pistone, con tutte le sue valvole di compressione, le molle ecc.

Lo scorrimento dello stelo consente lo spostamento del pistone dell’olio un’estremità all’altra, e dell’olio da una camera all’altra. L’olio passa dal tubo cilindro interno, al tubo serbatoio esterno.
Questo movimento dell’olio, costretto a fluire attraverso passaggi calibrati e valvole opportunamente tarate, causa delle forze di attrito che generano la taratura dell’ammortizzatore.